Istituto Figlie di San Francesco
Chi siamo
Una missione da 400 anni

1611 Anno di fondazione 

In Provincia di Lucca, all’imbocco della Garfagnana, Borgo a Mozzano è noto per il famoso Ponte del Diavolo e il Convento di S. Francesco oggi trasformato in un centro per anziani.

Fin dall’anno 1500 a Borgo erano presenti i P. Francescani Riformati. Questi pieni di zelo apostolico, al loro arrivo, avevano iniziato subito i gruppi del terz’ordine francescano maschile e femminile. Essi riuscivano ad entusiasmare e formare gli aderenti tanto che alla fine del 1500 si contavano più di 900 professi tra uomini e donne della vallata .Il terz’ordine ebbe così uno sviluppo notevole ed un’organizzazione perfetta. Il 3° Ordine , nell’ambito francescano è una vera e propria vocazione. S. Francesco, che voleva portare tutti in Paradiso, pensò una modo di vita anche per i laici. Infatti , dopo una preparazione e un periodo di formazione, i membri dell’OFS (Ordine Francescano Secolare) emettono la professione impegnandosi a vivere la povertà, l’ubbidienza, la purezza del cuore. Cercano Cristo nei fratelli, nella Chiesa, nella Parola di Dio, nella Liturgia. Questa ricerca diventa vita, testimonianza nel vissuto quotidiano, impegno a vivere, nello spirito di S. Francesco, un cammino di maturazione umana e cristiana con la famiglia.

Su questo humus fiorì l’inizio delle Figlie di S. Francesco. Ogni aderente all’OFS viveva in maniera esemplare, erano di esempio ai fedeli, si consideravano ogni persona un tempio vivo di Dio perché aveva fatto del proprio cuore un altare ed una offerta a Dio. 

Nel 1609, un buon gruppo di novizi e novizie fecero la loro professione nell’OFS. Tra questi c’era una certa Caterina di Anchiano la quale, già da tempo nutriva nel suo cuore il desiderio di non fermarsi ad essere terziaria francescana ma di mettersi in ascolto della voce dello spirito..
Il momento del dono perfetto con la vestizione dell’abito di penitenza e la professione animò tutte e in particolare lei a non stancarsi nel seguire le orme del P. S. Francesco. Sentiva che la vita in famiglia gli stava stretta; voleva vivere una vita di intimità con Dio e in penitenza per espiare le colpe di molti. Cercò allora una sistemazione nei monasteri esistenti sul luogo ma, non essendo accolta per mancanza di mezzi, si mise in preghiera e penitenza, in attesa di avere un segno da Dio. Stette un anno in questa situazione comunque senz’altro ricca per la sua crescita nel sottostare alla volontà di Dio.
Dopo un anno, un altro gruppo di novizie fecero la professione e, una, Angela Guasperini, diventò confidente di Caterina. Ambedue avevano lo stesso desiderio:

Ritirarsi per vivere più intimamente il rapporto con il Signore. Appena l’una si manifestò all’altra, Angela Guasperini, si inginocchiò davanti a Caterina e si professò sua suddita.
Da allora iniziarono la vita ritirata sotto la guida sicura dei P. Francescani. A loro si unirono altre e, anche se l’intento non era quello di dar vita ad un Istituto, di fatto esso è nato allora proprio da loro due. Il loro operato era cosi trasparente,limpido e dedito a Dio tanto da far dire al cronista che” erano specchio per tutta la vallata”. Caterina viveva in “cenere e cilicio”, Questo la dice lunga sul suo stile di vita penitente. Si dice ancora che rendeva le consorelle tutte “Un olocausto a Dio”

anno dopo anno

i secoli fino al 900

Per molto tempo, almeno il primo secolo, vivevano in stretto rapporto con il 3° ordine (sono state anche Ministre). D’altra parte si legge nella cronaca che il 3° ordine aiutava anche economicamente le suore per sopravvivere. Erano molto povere. Lavoravano i lavori più umili, aiutavano le famiglie, quello che capitava per poter mangiare. Dettero vita ad un conservatorio dove ospitavano ragazze per l’istruzione religiosa e civile che loro stesse impartivano, l’educazione, lavori manuali (maglieria, ricamo ecc…). Fu quindi riconosciuto come Istituto “educativo – assistenziale”. Nel 1802, l’Istituto fu riconosciuto Istituto diocesano ed ebbe dal Vescovo le prime Costituzioni. 

Fino al 1800, le suore sono sempre vissute nell’unica sede di Borgo a Mozzano. 

 

La casa di fondazione di Borgo a Mozzano oggi

Nel secolo scorso, 1900, per vari motivi lasciarono Borgo e iniziarono l’apertura fuori da quel luogo. Si insediarono, sotto la giurisdizione dei Vescovi del luogo, seguite dai P, Francescani, nelle varie Diocesi.

Nel 1950 è passato Istituto di “Diritto Pontificio”. Attualmente le nostre Costituzioni ricalcano lo Spirito di S. Francesco e si basano sulla regola del Terz’Ordine regolare di S. Francesco approvata, prima dal Papa Pio XI e attualizzato negli anni 1960/1970. Vi sono contenuti del I°, II° Ordine Francescano.

Comunque fino ad allora si erano sempre orientate secondo ciò che i Padri Francescani, dai quali erano molto seguite, insegnavano loro.

L’attività prevalente era costituita da orfanatrofi, brefotrofi, scuole materne, nidi portando avanti sempre lo spirito fondante di Istituto “educativo – assistenziale”.

Inizialmente i bambini/e dell’orfanotrofio, befotrofio venivano ospitati gratis. Le suore andavano alla cerca e mantenevano le ospiti e loro stesse con quello che la buona gente offriva loro. In seguito lo stato è intervenuto e solo dopo la metà del ‘900 iniziò a dare dei contributi. Poi negli anni 1970/80 la regione Toscana e, a seguire le altre regioni, hanno dismesso questi Istituti sostituendoli con case famiglie e altro.

il lavoro nella contemporaneità

L'ISTITUTO OGGI

Attualmente le attività sono:  Scuole dell'Infanzia (aiutate da personale laico), pensionato universitario femminile, servizio agli anziani, attività pastorale, catechesi. Nei luoghi di Missione siamo aperte a qualsiasi attività ci venga richiesta.

I sacrifici sono stati tanti, ma quale il movente che ci ha animato in questo percorso? Sintetizziamo quanto disse un Padre francescano minore nostro assistente. Egli introdusse il discorso ricordando S. Francesco che alla Verna chiede, in preghiera al Signore “di sentire nelle sue membra e nel cuore tutto il dolore della Passione e che gli facesse sentire tutto l'amore del quale era acceso nel sostenere volentieri la Passione per noi peccatori”.

Ecco questo è ciò che ha animato e anima ancora oggi noi “Figlie di S. Francesco”. Dal Santo nostro Patrono attingiamo il coraggio di andare avanti, la carità che è paziente, benefica, disinteressata, che non pensa male, non gode del male altrui ma gode della verità, tutto crede, tutto sopporta, tutto spera come dice S. Paolo. E' quello che ciascuna vorrebbe o, diciamo cerca di vivere oggi, adattato ai tempi e alle direttive della Chiesa dopo il Concilio Vaticano II°.

 

 

Possiamo dire che il nostro Istituto, alle origini, non è sorto per dare vita ad un'opera che aiutasse i poveri, bisognosi od altro. Sorella Caterina voleva solo vivere la sua vocazione in intimità con Dio, nell'ottica di S. Francesco, in Preghiera e Penitenza, a servizio della Comunità, nel lavoro, facendo vita – insieme. Le circostanze la hanno portato a prendere alcuni indirizzi lavorativi, solo per mantenersi, quindi non nell'ozio, ma lavorare senza fini di lucro. San francesco diceva che il frate doveva mangiare col lavoro delle sue mani.

Da questo diciamo che noi siamo istituto di penitenza. Tutto ciò che facciamo, la realtà che viviamo è fatta con questo spirito. Non a caso il nostro stemma o logo è costituito dal simbolo francescano (le due braccia incrociate, una vestita l'altra spoglia) sormantato da una croce che emana dei raggi e, sotto l'incrocio delle braccia, i simboli della passione (la corona di Spine e i chiodi), chiuso in una forma di cuore intorno al quale è scritto “CHRISTO CONFIXUS SUM CRUCI”

Dal 1994/95 l'Istituto si è aperto alle Missioni da dove sono pervenute nuove Consorelle. Attualmente siamo presenti, con pochi elementi, ma con la volontà di servire Cristo nei fratelli secondo lo Spirito trasmessoci dalle prime sorelle nelle: Filippine, India (con due case), Timor Leste, Indonesia.